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Parabole bibliche e paesaggi danteschi. Grandi cicli pittorici e visioni escatologiche. Tragedie shakespeariane e romanzi di Stendhal. Sono tutte narrazioni. Così come le analisi sociologiche e le teorie scientifiche, le ricostruzioni storiografiche e le visioni della politica, i sogni del cinema e i paradisi del marketing. E anche le requisitorie nei processi, le cronache giornalistiche, i telegiornali, i format televisivi... Sono tutte narrazioni, di invenzione o di "realtà" oppure che mescolano invenzione e realtà. Narrare non è soltanto inventare mondi immaginari ma anche descrivere, interpretare, trasmettere mondi reali; comunicare agli altri le proprie rappresentazioni virtuali e materiali, quelle infinitamente piccole e quelle immensamente grandi. Grazie alle narrazioni tutti noi edifichiamo le nostre strutture identitarie, quelle personali come quelle collettive. Ma quali sono le regole basilari di questo continuo processo umano che produce rappresentazioni e le comunica? Questo saggio analizza le fondamenta e i vincoli di ogni genere di narrazione: dalle mitologie della classicità alle icone della contemporaneità, dalle seduzioni di coppia alle suggestioni di massa.