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Considerare con la dovuta serietà l'opera di Giorgio Colli, entrare cioè nelle trame del suo pensiero, seguire lo stile della sua scrittura, affrontare gli imponenti progetti editoriali, significa accettare un confronto durissimo con il nostro presente. E la durezza di questo confronto è data innanzitutto dal rifiuto categorico di Colli di scendere a compromessi con tutto ciò che nella società e nell'umanità contemporanee, attuali, ci impone di abdicare al senso critico, e talvolta al senso del ridicolo, per appartenere ad una comunità sempre più al riparo dai pericoli e in spasmodica ricerca di sicurezze. La decisione di rinunciare ai compromessi ha un prezzo sempre alto, se la rinuncia è reale. Perché non sono solo in gioco questioni squisitamente intellettuali, cattedre universitarie e interessi più o meno personali, in gioco ci sono le nostre certezze, la capacità di riconsiderare il peso del nostro impegno, la possibilità di immaginarci oltre noi stessi.