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Maria Antonietta Rotter scrive poesie fin dall'adolescenza e, già da allora, le sue rime differivano da quelle prodotte nell'età acerba da tante ragazze. Conclusi i suoi studi con la laurea in lingue, M. Antonietta iniziò la sua carriera d'insegnante di lingua tedesca e le sue poesie furono riposte in un cassetto, ma non dimenticate, poiché - ogni tanto - una di nuova si aggiungeva alle consorelle più anziane. M. Antonietta Rotter ha rimesso mano a quel piccolo mare di carte che sonnecchiava da troppo tempo nel fatidico cassetto, ha cominciato a rileggere le poesie più antiche e a scriverne di nuove, più sensibili e mature, che recano i segni dell'esperienza pur mantenendo - e questo è il miracolo della poesia - una loro inalterabile freschezza. Dopo molte esitazioni, M. Antonietta si è finalmente decisa a proporre i suoi lavori all'attenzione altrui, inviando le sue poesie a vari concorsi e ottenendo un successo che ha stupito lei per prima: i suoi versi franchi, privi di pretese e di astrusità, ma ricchi di sentimento e acuti nel cogliere le dissonanze tra reale e ideale, hanno convinto le giurie e commosso il pubblico che forse, dopo tante aride contorsioni linguistiche, aspettavano da tempo una lirica limpida e comprensibile, che parlasse al cuore, sicchè si spera che questa nuova raccolta di poesie, che Maria Antonietta propone, troverà buona accoglienza da parte della critica e, soprattutto, dei lettori.