Tab Article
Ci siam fatti travolgere dalle onde ed ora non possiamo fare a meno di continuare a fluttuare fuori onda, dove riecheggia il verso di chiusura del primo volume "ellis island" di Robert Viscusi: "ci costruirono italie sfruttandoci come schiavi". Quest'epopea italoamericana, fatta di eroi civilmente responsabili, di migrazioni passate e presenti, secondo il principio di libertà, comincia a restare impressa come un film in bianco e nero. E come un film lo viviamo "a distanza". I libri 5-8, raccolti in questo secondo volume, continuano a scandirci storie che ci "travolgono come onde", svelandoci verità nascoste nel nostro intimo essere umano, fatto di sfruttati e sfruttatori: una visione onirica aleggia tra i quarantotto sonetti con trasposizione italiana a fronte. "qualsiasi povero è un indiano in questo momento" (8.8) e la nostra idea di carattere, di profilo ben delineato fa i conti con "emissioni armate di traiettoria cartesiana che lottano nell'aria elettronica" (8.11). Siamo entrati con questi quattro libri nell'essenza dello "sfruttamento": siano materia prima umana del nuovo mondo o ininterrotte reti magiche di parole, l'uomo le sfrutta sempre al limite, in maniera ossessiva. Continuiamo, quindi, a ricomporre l'immagine dell'Italia "sfruttata e sfruttratrice", a restituire a questo Bel Paese, orfano di memoria, la rappresentazione dei nostri nonni e bisnonni che oltre un secolo fa approdarono ad Ellis Island, l'isola della speranza e delle lacrime.