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Immaginate una partita a scacchi tra filosofi. "I passi sono quelli propri del gioco degli scacchi, ma ognuno di essi ha un puro valore simbolico e ciascuna mossa corrisponde a un ragionamento. Così i movimenti delle pedine alludono alle coordinate concettuali generali entro cui si sviluppano le giocate contrapposte; le torri alla loro capacità di guardare il futuro, gli alfieri agli elementi identitari e connotativi, i cavalli alla destrezza e alla capacità di affrontare situazioni nuove e impreviste; il re e la regina ai principi fondativi e giustificativi di ogni ordinamento o sistema di pensiero. Doppiamente immaginaria è la giocata qui presente, poiché la gara avviene tra un vivo e un morto, tra il capo della Chiesa cattolica e un genio sofferente, morto per la sua follia. Chi vince? Può deciderlo solo il lettore".