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Emilio Salgari, creatore del genere avventuroso in Italia, sul finire dell'Ottocento e per molti decenni ancora, ha saputo tessere un filo rosso capace di avvolgere l'Italia dalla Valle d'Aosta alla Sicilia, suscitando ovunque gli stessi entusiasmi. È interessante notare come quel filo, durante il suo tragitto, abbia trovato residenza nelle diverse realtà territoriali radicandosi al di fuori di ogni sterile localismo. In questo libro si è voluto verificare e illustrare questo fenomeno con riferimento alla Toscana, visto che, ad esempio, Tremal Nayk è nato nel 1887 sulle pagine di un giornale di Livorno e che Bemporad di Firenze è stato l'ultimo editore di Salgari vivente. I legami, in realtà, sono molti, spesso bizzarri e non sempre noti. Ma l'avventura, per definizione, non conosce confini e perciò il libro oltrepassa i limiti regionali e conduce il lettore nel mondo mai abbastanza esplorato di colui che Giovanni Spadolini definì "un padre della patria".