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Con lo sguardo ironico che l'ha sempre contraddistinto, Carlo Maria Maggi ripercorre la propria vita che s'intreccia inevitabilmente con la storia politica italiana, a partire dagli anni '50 fino agli anni di piombo. Il tutto visto da destra, dalla sua prima adesione a Ordine Nuovo, alla militanza nel MSI, al completo ritiro dall'attività politica in favore della carriera professionale medica. Ma proprio quando con la politica non aveva più nulla a che fare, Maggi si è trovato catapultato in un girone infernale, manovrato da falsi pentiti e inquirenti ingannati dalle loro menzogne, che solo dopo ventanni di sofferenze fisiche e morali saranno completamente smentite. Accusato della strage di Piazza Fontana, della strage della Questura di Milano, di ricostituzione del Partito fascista, Maggi ha fatto vari anni di carcere preventivo e libertà condizionata, prima delle definitive assoluzioni, giunte però soltanto nel 2003 e nel 2004. I suoi diari "dalla galera" offrono una visione del tutto particolare del sistema carcerario italiano nella parte conclusiva del secolo scorso, della condizione dei detenuti, del meccanismo della giustizia italiana.