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"Le cose" è una raccolta poetica che riunisce gli scritti del giovane siciliano Claudio Covato. "Le cose" è un'opera strana, diversa, rispetto a ciò che ci si potrebbe aspettare da una raccolta poetica. Non c'è retorica, né alcuna pretesa, è ciò non sarebbe cosa eccezionale, almeno rispetto ai migliori titoli in commercio. L'opera è dominata da un senso comico talmente sagace da portare a una sorta di straniamento. Il lettore ne risulta a tratti affascinato, smarrito o travolto. Sempre, divertito. Poi, può divertirsi a scovare dei significati nascosti, echi e suggestioni colte, che l'autore inserisce in maniera apparentemente inconsapevole (ma qui, dov'è la cesura tra consapevolezza e incoscienza?). Due sono le sezioni dell'opera: "Cose che vanno a capo", ove stanno i versi, e "Cose che non vanno a capo", dove alcuni dialoghi, lettere e barzellette trovano forma di prosa. E questa lapalissiana titolatura delle due parti non è che una delle tante sfide all'ovvietà.