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Un possibile passaggio creativo dalle scienze alle arti si ritrova nelle armoniose dissimmetrie naturali, come il rapporto aureo (G.O. Longo). E come negare il desiderio di bellezza che spinge gli scienziati a elaborare con gli strumenti matematici immagini del mondo (P.M. Mariano)? La «logica immaginativa» ben nota a Leonardo da Vinci e scandagliata da Paul Valéry esprime la creatività di un gesto cognitivo proprio di scienziati e artisti (G. Polizzi). Nel tempo storico, la logica immaginativa si consolida in una ars terminologica, in un sistema di termini e concetti che dà voce alla diffusione delle conoscenze (M.T. Zanola). E si può ritrovare nell'intuizione di un musicista, Vincenzo Galilei, che con l'aiuto del figlio, Galileo, scopre che il comportamento delle corde vibranti rinvia alla frequenza di vibrazione (G. Zanarini). Oggi scienza, arte e società superano la loro «schisi innaturale» anche grazie alla tecnologia, alla nuova manualità digitale (M. Brandizzi). E richiedono l'esercizio di una democrazia della conoscenza, che consenta a tutti di mangiare il «pane degli angeli» offerto da Dante nel Convivio (P. Greco).