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Giuseppe Sinopoli prosegue nel suo incessante ascolto delle voci dell'anima e nel suo formidabile viaggio verso il mondo misterioso della trascendenza. Quest'anno tutti hanno ricordato Leopardi e il suo "Infinito"; tutti hanno voluto ripercorrere la sua voglia di guardare "di là dalla siepe" per esorcizzare la drammaticità del dolore, per generare bagliori di speranze. Sinopoli sta dentro quel mondo. Per un verso contempla la varietà della natura, l'immensità dell'universo, le emozioni che nascono dentro la sua anima guardando la straordinaria bellezza del Creato; dall'altro coglie il dolore del suo tempo, le miserie, le sofferenze, le angosce, misura le tentazioni e le contraddizioni delle menzogne, dell'agire scomposto del branco e cerca un rifugio tra le braccia di Dio, della sua parola, del suo essere tollerante e misericordioso.