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"Una radicale urgenza di poesia, come se fosse lei l'unica a rendere possibile, vivibile uno sguardo stupito e tremendo, dolce e feroce. Insomma, Spinali sta portando la poesia dove deve andare, al momento in cui per così dire non gliene frega più niente di essere poesia, ma vive solo per la sua fame, per la sua brama di reale. E in questo va incontro a una specie di riuscita. Non solo per i molti momenti convincenti di questo esordio, ma riuscita di vocazione. Poiché lei, la poesia, si avvera quando non ha più niente da perdere, da difendere, quando non rivendica più nulla per sé".