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Un nuovo capitolo del romanzo in versi con cui Alberto Bellocchio salva nel presente i resti di una saga famigliare smarritasi per volontà e per destino. Lo zio Giacinto, mai visto da chi tuttora è in vita, mai testimoniato neppure da una fotografia, scomparso nelle Americhe, vale per tutti gli avi inconosciuti ai quali toccò il rifiuto della memoria poiché affetti da inquietudine grave, poca diligenza, nessun costrutto famigliare. Con questo nuovo poema che attraversa due secoli e due continenti, nutrito in parti uguali da ricerche di archivio e da rievocazioni leggendarie, Bellocchio ritorna alle stanze che gli sono care del palazzo di famiglia, quelle custodite nell'ombra da porte mai aperte.