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Negli ultimi cento anni la trasmissione delle conoscenze tra gli esseri umani si è progressivamente spostata dalla narrazione orale a quella audiovisiva. La tecnologia ha permesso sempre più efficacemente di unire ai significati portati dal linguaggio verbale, tutte quelle componenti visive che nella normale vita di ognuno corredano e completano la comunicazione. Prima i film, poi la televisione ci hanno progressivamente alfabetizzati al linguaggio dell'audiovisivo. Come nella letteratura, anche in cinema e televisione i temi delle narrazioni hanno generato generi, convenzioni, "dialetti". Con la nascita delle convenzioni linguistiche sono arrivate anche le sperimentazioni dell'arte che ha manipolato e ricombinato i mattoni dell'audiovisivo. Internet è - per ora - l'ultima evoluzione genetica dell'audiovisivo a cui stiamo assistendo e di cui siamo artefici. Infine la psicologia, che è scienza e disciplina del vivere degli uomini, arriva nel ponderoso campo dell'audiovisivo, proponendo tutte le analisi dei fenomeni che si generano in questo spazio d'azione. Il punto di vista offerto da questo libro permette di osservare i fenomeni legati all'audiovisivo sotto una nuova luce. Chi produce cinema o televisione, videogiochi o fa formazione, tende a considerare il ristretto campo dazione della propria attività. Si generano, quindi, degli schemi di pensiero che approdano agli stessi generi di conclusione. Ecco che, introducendo nuovi punti di vista, si prova a dare respiro alla stessa azione.