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Il libro è una rilettura del Novecento attraverso due categorie di persone che ne sono state a loro modo protagoniste. Gli intellettuali e le intellettuali che hanno pensato e organizzato i soggetti di liberazione; i ceti, le caste, le corporazioni politiche che ne hanno provocato la crisi o l'estinzione. La contiguità e le differenze irriducibili tra l'uno e l'altro gruppo di persone attraverso biografie e ricostruzioni delle effettive dinamiche storiche. Una discussione su marxismo e rivoluzione, femminismi e spazi queer, soggetti di liberazione e possibilità di continuare a parlarne fuori dalla parte più logora dei miti, ma ancora all'interno di un orizzonte di emancipazione e di lotta. Un approccio al secolo appena trascorso nella sua ambivalenza, nei suoi grandi eventi liberatori e nelle sue nefandezze, a partire dai moventi individuali, dalle "vicende di vita vissuta". Per pensare di nuovo alla rivoluzione. Una rivoluzione di un altro tempo, di cui ancora non è prefigurabile il soggetto.