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Scrivere lettere ai giornali può talora essere giudicato, e non sempre a torto, esercizio di velleitari rompiscatole o di acchiappanuvole, quando non addirittura espressione di narcisismo e grafomania. È però giusto riconoscere che chi con passione prende in mano la penna per dire pubblicamente, senza timori reverenziali e con buona riserva d'inchiostro, le proprie opinioni, per giunta firmandole, merita se non altro rispetto. Non importa se possa poi effettivamente incappare nel giudizio ingeneroso di chi non apprezza il senso dialogante di quell'esile filo di comunicazione teso fra il parterre delle redazioni e la platea dei lettori.