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Il libro è articolato in undici saggi, che spaziano fra politica, società e cultura. Franco Cristelli ricostruisce le vicende di Arezzo dal 1531 a Cosimo II, mentre Luca Berti si occupa di "status socio-politico e ricchezza familiare" a fine Cinquecento. Le due monografie seguenti ci portano nel cuore del XVII secolo: Liletta Fornasari analizza le "eccellenze artistiche", mentre Claudio Santori tratta della musica e della figura di Antonio Cesti. Seguono i contributi di Elisa Boffa ("Ercole Gori, uno stampatore tra Arezzo e Siena"), Andrea Andanti ("La prima guerra del Ducato di Castro, le mura e l'urbanistica di Arezzo"), Maria Chiara Milighetti ("Dibattiti sulla bonifica della Valdichiana nella scuola galileiana"), Vincenza Seggi ("Vicende di Giovanni Filippo Apolloni, poeta-librettista aretino") e Walter Bernardi ("Francesco Redi, un aretino alla corte granducale"). Chiudono il libro due studi sul mondo delle Lettere a fine Seicento: sulla vita accademica (Maria Luisa Veschi) e sui corrispondenti di Antonio Magliabechi. (Giovanni Bianchini). Nel complesso, il volume opera una decisa rivalutazione del secolo XVII, smentendo molti luoghi comuni della storiografia locale.