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Antiche memorie, dissepolte dagli archivi, degli anni truci di carestie e di peste che hanno segnato sinistramente la storia dell'Ossola dal XIV al XVII secolo. Una "contro-storia" dell'Ossola, fatta di fame, di flagelli e di calamità naturali che hanno seminato la morte. Una contro storia a quella dello stucchevole succedersi delle dominazioni o dei governi, delle invasioni e delle battaglie, o delle tenaci misere faide valligiane. Il diario palpitante, anche se amaro, di un popolo povero ma libero, che non ha mai smesso di amare nei secoli, "la sua terra infeconda ma sorridente".