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Se la ricerca specialistica ha mostrato l'universale diffusione spaziale e temporale dei luoghi di culto, un loro aspetto non è stato sinora sufficientemente approfondito: l'analogia che sempre di nuovo accosta il tempio alla persona. In contesti diversi, dalle Americhe all'Asia, sino alle religioni monoteistiche, l'uomo è spesso descritto come tempio della divinità o, viceversa, il tempio come immagine dell'uomo. Analogia che si riflette, inoltre, nei numerosi parallelismi che possiamo trovare un po' ovunque: parallelismi tra il luogo sacro e gli organi o le parti più essenziali della persona; tra le capacità conoscitive e pratiche dell'uomo e gli strati architettonici in cui è strutturato il tempio; tra questi e l'ordine gerarchico del vivere associato, etc. Che senso ha il ricorrere di queste immagini? Cosa ci dicono sul fenomeno del tempio e della religione in generale? E in che modo un'analisi scientifica e filosofica di questo tema può contribuire alla comprensione della società attuale e dei problemi che il cosiddetto "scontro di civiltà" porta con sé? Il testo, che tenta una risposta a tutte queste domande, è l'esito di un progetto di ricerca diretto da Francesco Valerio Tommasi presso la Fondazione Centro Studi Campostrini di Verona, progetto che ha coinvolto filosofi, sociologi, specialisti delle scienze religiose e architetti, interpellati per riflettere anche sulle ricadute concrete della questione del tempio.