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Venezia "porta d'Oriente" seppe nella sua plurisecolare storia gestire rapporti e scambi con i diversi popoli del Mediterraneo e in generale relazioni positive con genti, culture e religioni diverse. Questo libro racconta come il governo della Serenissima seppe in particolare organizzare e regolare la presenza degli stranieri nella città. Nell'offrire un quadro concreto di popoli e fedi presenti, illustra ambiti, luoghi e modi con cui si articolava l'azione amministrativa verso gli stranieri residenti, che operavano dalle professioni più umili sino alle specializzazioni di nicchia. La concretezza, lasciataci come insegnamento dai veneziani della Serenissima, può servire a disegnare il nostro presente coinvolto nel processo di globalizzazione.