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Le frontiere invisibili sono le linee di confine che un'intera generazione ha dovuto superare, costretta dai tragici eventi della Seconda Guerra Mondiale. E lo ha fatto indossando ora le ruvide vesti del soldato, ora quelle stracciate del prigioniero di guerra e del reduce, ora quelle del renitente che, grazie ad esse e a numerosi altri espedienti, ha mascherato, per puro spirito di sopravvivenza, la propria condizione di clandestino. In particolare, le frontiere invisibili di cui si parla nel libro sono quelle svizzere, quelle, cioè, di un territorio neutrale, meta di tutti coloro che, in varia misura, lo scelsero come patria e rifugio durante il conflitto, in attesa di tornare a casa. Le vicende narrate dimostrano però che, alla fine, i protagonisti soldati, reduci, renitenti e fuggiaschi a vario titolo - hanno comunque dovuto combattere una guerra, anche nel tentativo di eluderla, e son tutti vittime di un passivo bilancio che la Storia stenta, ancor oggi, ad azzerare.