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Luciano Bianciardi nasce a Grosseto il 14 dicembre 1922. Si laurea alla Normale di Pisa. Tornato a Grosseto si sposa, ma pochi anni dopo il matrimonio, Bianciardi lascia la moglie e i due figli per trasferirsi a Milano dove viene assunto come redattore dalla Feltrinelli. Da qui esce poco tempo dopo, con in tasca la patente di traduttore e da quel momento il lavoro di "ribaltatura", come lui stesso lo definisce, non gli mancherà. Maria, la donna conosciuta qualche tempo prima a Livorno, che gli rimarrà accanto per oltre quindici anni e che, oltre ai due avuti dalla moglie, gli darà un terzo figlio, sarà lo stimolo che lo sosterrà fino al momento in cui lei stessa deciderà di cambiare vita, abbandonandolo. In quel momento tragico della sua tormentata esistenza, Bianciardi vedrà profilarsi nitidamente il capolinea della propria vita e, corroborato e sostenuto dall'alcol, si incamminerà verso la fine. Morirà a Milano nel novembre del 1971, ma, prima dell'inevitabile traguardo, lascerà nove romanzi -tra cui La vita agra, il suo capolavoromigliaia di articoli giornalistici, decine di racconti e numerose traduzioni magistrali tra cui brillano i Tropici di Henry Miller.