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In un mondo sempre più veloce Miro avanza piano, con la sua bicicletta che gli da modo di scambiare un saluto, due parole, un piccolo dono, con il macchinista del treno, con Aldo e Marta seduti al Belvedere, con Prisca che vende le sue verdure. La strada è lunga, ma Miro, seppure stanco dopo una giornata di lavoro, la percorre con cuore leggero, perché alla fine, dopo che ha attraversato un intero microcosmo, un mondo che mentre pedala si fa più silenzioso, più ampio, più a misura d'uomo, lo aspetta il dono più bello. La storia ha in sé aspetti ecologici: Miro sceglie di viaggiare in bicicletta, sceglie di vivere in campagna; aspetti di osservazione del territorio: la strada che Miro percorre cambia aspetto pedalata dopo pedalata: dalla caotica città, ai campi, alle fattorie, al bosco con i suoi animali; ha aspetti di integrazione: non a caso l'autrice ha scelto il nome Miro, che rimanda a paesi lontani. E infine, l'aspetto più bello: l'appuntamento alla fine del viaggio, che aprirà qualunque lettore al sorriso, alla gioia nel cuore. Età di lettura: da 7 anni