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Un demone possiede l'anima di Oscar Peretti: quello del gioco d'azzardo. Ma Oscar, che da un impiego nelle pompe funebri è passato a quello in una gioielleria, non se ne cura. Continua a frequentare sale da gioco e persone poco raccomandabili alle quali deve soldi, tanti soldi, fino a quando una sera "il Jack, la Donna e il Re ebbero la faccia tosta di calarsi in tavola, con quegli altri due schifosi dei loro amici, tutti con lo stesso completo nero a fiori: 'Eccoci, Peretti, adesso sei fottuto'". Per uscire dai guai Oscar escogita un piano, ma gli serve una pistola. Il caso lo fa incontrare con il Turco, e il giro di losche amicizie si allarga. Eppure tutto sembra procedere al meglio e la sua vita è sul punto di cambiare, come dalla notte al giorno. Purtroppo per uno come Peretti i piani non vanno mai come stabiliti. E quando fuori dalla sua casa arriva il macinino di un solerte commissario, Oscar capisce che la sua partita più importante non è ancora chiusa. Tutto questo è "Nero Dostoevskij". A proposito, ma cosa c'entra Dostoevskij?