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Il gatto miagola, il cane abbaia. E l'uomo? Parla. Ma ne siamo proprio sicuri? Come si esprime il neonato nel primo anno di vita? Come hanno comunicato tra loro, per milioni di anni, gli ominidi preistorici, senza parole? E, ancora, qual è l'elemento più attendibile: la parola o il suono della voce? Perché quasi tutti coloro che non hanno accesso al linguaggio verbale, conservano l'orecchio assoluto? Il suono della voce può rappresentare un'alternativa per chi non vuole, non sa, non può parlare? A queste e ad altre domande Introduzione alla fonopedia cerca di dare una risposta presentando la disciplina che indaga specificatamente il suono della voce (phoné) e la sua educazione (paideia) nella comunicazione quotidiana. La fonopedia, che potremmo definire disciplina che studia come si esprime vocalmente qualcosa, ha lo scopo di creare test, percorsi educativi e formativi dedicati alla percezione, l'interpretazione e l'emissione dei suoni para-verbali e a-verbali, per migliorare la qualità delle relazioni e della vita soprattutto in presenza di disagi, disturbi, patologie. La scientificità della fonopedia è garantita da unità di misura specifiche, da una forma di scrittura dedicata, da strumenti retorico-musicali per l'interpretazione semantica del suono. La sua originalità risiede forse proprio nella sua spiccata matrice musicale: l'autore, in questo volume, ci accompagna in un affascinante percorso che ci consente di scoprire quanto la musicalità sia una competenza umana che ha garantito la sopravvivenza e lo sviluppo della specie fin dai tempi preistorici e quanto, ancora oggi, le relazioni quotidiane siano intimamente fondate sul suono della voce più che sulla parola.