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Philippi Mariae Renazzi, giurisdizionalista italiano, figlio di un avvocato di Bologna, ottenne nel 1769 la cattedra di diritto criminale all'università di Roma. La sua fama fu tale che Clemente XIV gli attribuì un vitalizio mentre il cardinale Herzen e l'imperatrice Caterina II cercavano di convincerlo a trasferirsi, senza riuscirci, il primo a Parigi e la seconda a San Pietroburgo. I suoi testi furono adottati dalle università italiane e tradotti in varie lingue. In "De sortilegio et magia" Renazzi esamina e indaga questi due termini nella loro complessità partento dal significato etimologico per arrivare alle pene che il tribunale romano e quello canonico infliggevano a coloro che erano accusati di sortilegi e magie.