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Pietro Martini (1820-1911), artigiano livornese, autodidatta, di idee democratiche e repubblicane combatté nei giorni della Resistenza antiaustriaca. Fu quindi attento testimone riportando nel suo diario la cronaca precisa dei fatti di Livorno (e della Toscana) dal febbraio (fuga a Gaeta del granduca Leopoldo II) al maggio (occupazione austriaca di Livorno) del 1849. Nel diario si ritrova grande attenzione ai conflitti tra le varie fazioni presenti in città, e tra tutti i personaggi grande risalto viene dato alla figura di Enrico Bartelloni vero combattente disposto a tutto fino all'estremo sacrificio in nome della libertà. Il "diario" è accompagnato da un'appendice ad opera dell'autore con i profili biografici dei personaggi protagonisti della vicenda, e da una particolareggiata autobiografia. Il testo del "diario" è corredato di numerosi documenti originali, trascritti dall'autore. Il testo riprodotto è la trascrizione fedele del manoscritto autografo. Le modifiche operate sono state segnalate.