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Nella storia della filosofia africana, persino l'afrocentrismo, che non rivendica differenza ma primogenitura, o la ricerca sulle umanità precoloniali esibiscono l'impraticabilità della comparazione, per attestarsi invece sulla soglia inarretrabile della riflessione interculturale. La storicità dell'avere-insieme legittima, al di qua di ogni predilezione ideologica, la complicazione dello sguardo eurafricano. Sguardo decostruttivo e genealogico e, insieme, di rispettosa conoscenza - ancora troppo debole da parte europea, e ancor più italiana - di opere e dibattiti della filosofia africana. A partire dal problema infisso alle scaturigini del pensiero africano contemporaneo, quello della tradizione: che dall'etnofilosofia alla Sage philosophy, dalle ontologie linguistiche all'utopia critica, è chiave essenziale d'indagine sull'ora triplice natura del muntu - il falso edenico, l'espropriato, il migrante - e di provocazione per l'asfissiante reductio al presente del tempo neoliberale.