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Lo studio analizza le testimonianze pittoriche presenti in valle del Chiese dalla metà del XV sec. alla fine del XVIII sec. indagando il fenomeno culturale entro il particolare contesto geografico e socio-economico di quest'area. Estremo confine meridionale del principato vescovile di Trento, la vallata da un lato fu in contatto diretto con Brescia e dall'altro ebbe costanti rapporti con Venezia, ove stagionalmente migravano gli abitanti della vallata alla ricerca di lavoro. Negli edifici religiosi del Chiese si trovano così testimonianze del Rinascimento bresciano che evocano Romanino e Moretto accanto a tele veneziane inviate direttamente dalla laguna, tra cui spiccano le paternità di Palma il Giovane, Mazzoni, Lazzarini, Diziani; un piccolo nucleo di opere si lega poi alla committenza della famiglia Lodron, alla cui giurisdizione era sottoposta parte della valle. In chiusura, l'indagine presenta un approfondimento sulla figura di Antonio Dal Pesce (morto nel 1692), ricco mercante di Condino residente a Venezia che lega il proprio nome ad alcuni importanti dipinti di Joseph Heintz il Giovane, e un'analisi critica di alcuni brani inediti dell'erudito cappuccino Cipriano Gnesotti (morto nel 1796).