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"È progresso se un cannibale usa la forchetta?", si chiedeva il poeta polacco Stanislaw J. Lec. Se lo chiedono anche Simone Cristicchi e Massimo Bocchia in questi "dialoghi incivili" che, tra curiosità, impegno e divertita follia, si muovono nelle pieghe della nostra società "civile". E lì incontrano i tanti "scarti" sociali che popolano la poetica di questo cantastorie dei nostri tempi. Ne esce il ritratto inedito di uno dei più poliedrici e inquieti artisti italiani, che tra musica e teatro dà voce, con corrosiva ironia, alla sua innata ribellione contro tutto ciò che sente come ingiusto, rendendo la sua testimonianza civile indistinguibile dall'arte che comunica. Allegato al libro il ed Monologhi incivili (26'27"), un omaggio di Cristicchi ai suoi lettori in cui racconta di matti e minatori, di soldati e migranti... undici fiabe per adulti dedicate ai cittadini del nostro desolante Italianistan.