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Nella foto di Enzo Sellerie, quattro uomini stanno attorno a un albero nella piazza di un paese siciliano. Non si dicono nulla, eppure i loro corpi "parlano" in quello che appare come un ripasso delle regole dell'identità maschile. I gesti, i modi, le posture che modellano i corpi sono tutte facoltà umane, cioè tecniche che si apprendono grazie a un lungo training che comincia sin dalla nascita. "Saperci fare" è dunque questa capacità di acquisire una padronanza di sé che è il contrario della spontaneità. Attraverso la gestualità delle più comuni pratiche umane, come il dormire o il sedurre, La Cecla ci introduce a un'antropologia del corpo in cui la "naturalezza dei modi", la loro "autenticità", rimanda a quella conformità mimetica, a quella somiglianza, indispensabile per far fronte alle sorprese e ai tornanti dell'esistenza.