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Il saggio ripercorre in estrema sintesi i processi di formazione del sistema sportivo nazionale, analizzando gli attori, le istituzioni, gli elementi materiali e immateriali come altrettante unità attive in relazione circolare con tutte le altre. Il "fuoco di bellezza" insito nello sport dà risalto al profilo di praticanti, appassionati, addetti ai lavori, vati ispirati, oscuri comprimari. Illumina le anguste sedi di associazioni e federazioni, palestre e piste, officine ed empori. Avvolge lo svolgimento delle attività agonistiche, riverbera la lotta delle idee che si scatena attorno al controllo dei corpi. Esplora territori poco esplorati: centri di promozione alternativi rispetto alle società sportive, iniziative delle comunità italiane all'estero, origini del mercato di beni e di servizi sportivi, i temi controversi del professionismo e delle scommesse, relazioni tra attività fisiche e le subculture repubblicana, massonica e nazionalista. Dalla ricerca sembra uscire rafforzata l'ipotesi di partenza: nel 1914 il grado di evoluzione del sistema risulta più avanzato e presenta caratteri di maggiore originalità rispetto a quanto siano solite ritenere le ricostruzioni storiche.