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Quali legami possiamo stabilire fra una scultura di Michelangelo e un sonetto di Shakespeare? E fra una pagina di un romanzo e la fisica quantistica? Durante i suoi anni di insegnamento al Collège de France (1937-1945) il poeta Paul Valéry si propone il "progetto veramente temerario" di reperire quel denominatore comune che sta alla base della vastissima produzione artistica, letteraria, filosofica e scientifica della nostra specie. L'indagine sui meccanismi fisiologici implicati nella "fabbricazione" di quelle che Valéry chiama "opere della mente", si sviluppa, da un lato, attraverso il tentativo di abbozzare le linee di una "Economia poietica" e, dall'altro, mediante una riflessione sul significato di quel "Capitale intellettuale" che apre la specie umana a un'"immensa avventura". Da qui le domande: "Che fare... dell'Uomo? - Possiamo farci una nuova idea dell'Uomo? - Possiamo crearci un nuovo scopo, un nuovo desiderio?"