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Che ne è dell'io, che ne è di un io, se nel suo petto batte il cuore di un altro? Che cos'è un corpo, che cos'è il mio corpo, se la continuità della sua esistenza, se la sua sopravvivenza è affidata a uno straniero irriducibile e inassimilabile, a un intruso? Raccontando per la prima l'esperienza del suo trapianto cardiaco, Jean-Luc Nancy si interroga sulle trasformazioni che le categorie di identità e di estraneità subiscono quando il corpo entra nel regno della biopolitica. E la vita e la morte, separate ormai da una parete sottilissima, fanno continuamente incursione l'una nel terreno dell'altra. "L'intruso" è seguito da un'intervista inedita.