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Attraverso la cruda esperienza diretta, senza intenzioni enciclopediche, Giorgia Fiorio persegue da nove anni un progetto fotografico lungo un percorso arbitrario, "il Dono": evidenza visuale e insieme cammino di ricerca personale, intorno alla relazione dell'individuo con il Sacro e l'eredità spirituale dell'umanità. Dono, nelle sue multiple accezioni semantiche è una della parole più antiche del linguaggio. Nella sua qualità transitiva incarna principalmente due sensi: offrire/donare e ricevere, persino prendere. Ma la domanda intorno a cui dibattono secoli di generazioni di ogni continente è da sempre offrire/ricevere "che cosa", da "chi", da "dove". L'essenza del mistero parrebbe impigliarsi intorno alla finitezza dell'esistenza fisica: la vita umana ricevuta quale grazia e offerta come tributo, sacrificio, consacrazione. Queste due "visioni prime", hanno dato origine a molteplici interpretazioni, declinandosi da una civiltà all'altra con innumerevoli varianti lungo la scia del tempo. Il volume è arricchito dai testi di Daniele Del Giudice e Gabriel Bauret.