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Una raccolta di immagini che va dalle prime, e quasi inedite, collezioni fino alle più recenti e note raccolte del fotografo milanese. "Prima di dedicarmi al paesaggio urbano mi interessavo di fotogiornalismo. Avevo dei punti di riferimento: il lavoro di Bill Brandt o quello di Eugene Smith". Assieme alle collezioni più insolite, come Glasgow, Dancing in Emilia e Contact, ritorna prorompente la città: le città del mondo ritratte da Basilico. L'occhio di Basilico percorre le capitali europee, i più importanti porti d'Europa, la desolazione post bellica di Beirut e le fabbriche milanesi. "...la lentezza dello sguardo, in sintonia con la fotografia dei luoghi...: è un atteggiamento filosofico ed esistenziale attraverso il quale si può tentare di ritrovare un senso possibile del mondo esterno." Alle immagini di Basilico fa da corollario un saggio di Achille Bonito Oliva che commenta il lavoro del fotografo milanese come "un atto di resistenza visiva e morale nello stesso tempo che cerca di restituire alle cose uno statuto di realtà durevole contro l'attimo fuggente del simulacro."