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"Indirizzate a vivi e a morti, fervide e distaccate, amorose e mortali, le lettere di Jude Stéfan gridano l'orrore di un'età mediocre e malata, opponendo un soffocato e stoico porsi in disparte - la vita nascosta, già tombale, solo smentita dal fervore edificatorio dell'opera, questo a sua volta irriso dalla coscienza dell'ineluttabile nulla. Le sorelle, Cristo, Rimbaud, Sollers, i colleghi poeti, sono tra i destinatari di questi messaggi inviati da un ogni-tempo, o non-tempo, e da un luogo infero... Assoluti, ossessivi, indifferenti alle mode letterarie, i temi di Stéfan sono il sesso e la morte: essi grandeggiano nella sua poesia, insieme epigrafica e concitata, come nella prosa dei racconti, di fattura più classica, o delle lettere."