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Considerata tra le più significative nella storia dell'arte, la collaborazione tra Michelangelo Buonarroti e Sebastiano del Piombo raggiunge il suo apice con la Pietà conservata al Museo civico di Viterbo, di cui in questo volume si scandaglia l'apporto di entrambi gli artisti, la cronologia, l'iconologia e l'iconografia, oltre alla collocazione all'interno della chiesa di San Francesco. L'antica città dei papi alle porte di Roma, dove il toscano andava a curarsi alle terme e il veneziano consacrò la sua carriera, fu però, in anni successivi, anche la sede di quel movimento eterodosso composto da intellettuali e prelati noto come Ecclesia Viterbiensis, sullo sfondo del quale si paleserà tra i due una sempre minorecomunanza di intenti fino alla cessazione di ogni tipo di rapporto.