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Il presente volume di Poesie inedite e rare di Vincenzo M. Rippo (il poeta sche, scomparso nel 1970, ha suscitato un crescente interesse letterario) raccoglie, per la prima volta, quelle composizioni - ancora inedite e sparse soprattutto in riviste - che l'autore fu costretto a sacrificare nel corpus delle sue prime Poesie. Questo libro, pertanto, mentre integra in forma definitiva la produzione poetica rippiana, solleva vecchi e nuovi problemi di dibattito critico: il rapporto tra classicità e contemporaneità quale fondamentale chiave di lettura della poesia e della poetica rippiane si anima, infatti, lungo il percorso critico, di una serie di imprevisti referenti, i quali attingono, tra l'altro, ai grandi motivi del realismo surrealista e della cultura beat e underground. La fresca e nuova immagine che del Rippo emerge da queste pagine è quella di un giovane studioso, intento a operare ardite sintesi fra antico e moderno, l'audace accostamento fra orientamenti filosofici e religiosi differenti, il disagio di una civiltà che consuma ciclicamente le sue crisi e l'esigenza di un approdo a valori necessari per la sua stessa sopravvivenza.