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L'opera presenta uno studio teologico-giuridico sulla "ecclesialità" della vita consacrata, cioè sul posto che essa occupa - e sul ruolo che svolge - nella Chiesa e tra gi altri stati di vita. L'ecclesialità della vita consacrata è in stretto rapporto con la sua stessa essenza: ne deriva e ne viene definita. Prendendo come principale punto di riferimento il can. 207 del Codex Iuris Canonici del 1983, vengono attentamente analizzate le fonti storiche e magisteriali del canone stesso, oltre ai canoni paralleli nel vigente Codice latino e nel Codex Canonum Ecclesiarum Orientalium. In particolare, riguardo allo "stato religioso", viene esaminata la complessa e significativa vicenda della Pontificia Commissione per la Revisione del Codice di Diritto Canonico dopo il Concilio Vaticano II. L'autore approfondisce il concetto di ecclesialità dello "stato religioso", e seguendo il principio dell'analogatum princeps - che proviene dalla filosofia tomista - propone una nuova e più ordinata sistemazione codiciale delle forme di vita consacrata.