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Cosa è stata l'era delia disco-music? Un'epoca di annebbiamento collettivo o il periodo in cui si è consumata una rivoluzione segreta e profonda? Tra gli anni Settanta e i primi anni Ottanta all'interno dei locali il sabato sera era un po' come essere a Woodstock: tutte le razze, le religioni, le sessualità, i ceti sociali si riunivano in una messa pagana. Sulla pista si faceva "politica": si parlava di libertà, di individualismo, di anticonformismo. La discomusic è riuscita a diffondere un messaggio sociale conquistando in pochi anni i mercati musicali del mondo. In Italia per gli intellettuali è solo una "multinazionale del rimbecillimento di massa" senza riuscire a scorgere la doppia vita, la sua "febbre non solo del sabato sera": il proletario, di giorno operaio, di notte ballerino. Le discoteche italiane erano affollate da una generazione che non ne poteva più della violenza, delle bombe, delle sprangate, delle cariche e delle manifestazioni. Ma anche dei cantautori impegnati, dei profughi cileni, delle canzoni di lotta.