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Siamo nel 1892 e una coppia di smaliziati viaggiatori, per due giorni, ci accompagna in un giro dell'isola d'Ischia: arrivo nella Casamicciola che porta ancora vistosi i segni del terremoto, tappe a Lacco Ameno e a Forio, ascesa al monte Epomeo a dorso d'asino e discesa a piedi da Fontana a Ischia, con visita come da prassi al Castello. È il più classico degli itinerari turistici e, per quanto elegante e godibile, non meno stereotipato è il resoconto che ne fa Alexander Olinda. Non dimentichiamo tuttavia che queste pagine tratte da La Bella Napoli, cioè da quello che ancora oggi a pieno titolo possiamo considerare il più bel libro su Napoli e dintorni sono soprattutto pagine d'arte. E a infrangere la convenzionalità del percorso e della narrazione sono appunto le illustrazioni di Allers, che sembrano uscire da un moderno sketchbook, piuttosto che da un carnet di viaggio ottocentesco. Disegni dal tratto vivace e leggero, frutto di una visione spontanea che riesce a cogliere l'essenza del luogo e trasmettere al fruitore il fascino della scoperta.