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Questo libro racconta le vicende di grandi personalità artistiche che, per periodi più o meno lunghi, hanno soggiornato a Ischia tra la fine dell'Ottocento e buona parte del Novecento. Da Arnold Böcklin autore del famoso dipinto L'isola dei morti, "una summa del Castello Aragonese e del vecchio cimitero di Sant'Anna", a Emil Nolde, capofila degli artisti "degenerati" che a Ischia trovarono un provvisorio o definitivo rifugio dall'intolleranza nazista (Levy, Gilles e Bargheer per citarne solo alcuni), ad Hans Purrmann, fondatore della Scuola di Parigi, fino agli anni splendidi del Bar Internazionale di Forio. Anni in cui i personaggi, perfettamente inseriti in uno "spazio sociale che resisteva senza saperlo all'imminente modernità seriale del turismo", rispondevano, tra gli altri, ai nomi di W. H. Auden e Chester Kallman, Truman Capote, Christopher Isherwood, Leonardo Cremonini, Leonor Fini, Carlyle Brown, Herbert List, Hans W. Henze, William Walton, Igor Stravinsky. Tassello dopo tassello, Massimo Ielasi compone una galleria di vividi ritratti e sullo sfondo un'isola attraversata da un "irresistibile soffio di luce".