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Passi svelti risuonano lungo il vicolo delle Grazie, una donna si affretta verso casa per preparare la cena a un marito che non ama. È Virginia, un'operaia che sogna di fare la signora mentre l'Italia sta affidando le proprie sorti al Duce. Nella Modena tra gli anni Venti e la seconda guerra mondiale, Virginia vive la propria giovinezza accarezzando fantasie e turbamenti che la modestia del proprio destino non le consente di assaporare. Fascista convinta, sprezzante verso le classi popolari, non le restano che poche amicizie e un solo punto di riferimento: don Gino. Solo grazie a lui, all'istintiva fiducia che ripone in un uomo pieno di contraddizioni e debolezze, Virginia potrà iniziare, in una nuova Italia, un nuovo percorso di donna. Tra invenzione e autobiografia, il romanzo ripercorre le vicende di un'intera famiglia attraverso l'esperienza della protagonista, zia Virginia. Il racconto familiare si intreccia con la grande storia e con la microstoria di una comunità, quella del centro di Modena: una vicenda ispirata alla realtà, raccontata con la semplicità e le parole della gente che l'ha vissuta tra speranze e disillusioni.