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"[...] Mi lasciai prendere dalla foga di portare colore, di fare entrare luce in quelle atmosfere cupe e abbandonate attraverso una rilettura dei grandi artisti, con una predilezione per Caravaggio.[...] Da un lato fu forse la volontà di riprendere quei muri sporchi, abbandonati, miseri e di proiettare immagini di magnifico splendore con l'aiuto di artisti locali, dall'altro la voglia e il desiderio di scuotere quegli uomini vinti ed incatenati a un destino maledetto'. [...] è uno spettacolo sentirlo raccontare di come ha convinto il direttore del carcere Bolle di Bamako [...] ad ospitare una replica della Vocazione di San Matteo nel disastrato cortile dell'ora d'aria. Un piccolo progetto 'folle', in un paese musulmano sempre sul filo della guerra civile più o meno santa." (Michele Farina, Corriere della Sera)