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"Aymen", un nome che suona come una parola di rammarico, dà il titolo a questa raccolta, divisa in due sezioni, che riepilogano le coordinate della nuova, feconda stagione poetica di Naldini. E' proprio la ricerca di un ungarettiano "paese innocente", e l'esperienza che ne consegue, a determinare lo scatto della nuova poetica di Naldini. In questo nordafrica il poeta ritrova la bellezza selvaggia e antica, incosapevole di se stessa, però egli non sa né potrebbe, neppure volendolo, abbandonare la conoscenza del dolore e l'intelligenza della vita. Da questo contrasto, con un piede in paradiso ritrovato e l'altro che non può più staccarsi dal suolo dove avvinghiano le esperienze di una vita, Naldini deriva la sua nuova voce poetica.