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Dal 1995 si tiene a San Benedetto del Tronto, superando ogni anno mille difficoltà principalmente economiche, un festival dedicato a Leo Ferré, un genio del Novecento. Lo porta avanti con passione culturale un manipolo di volontari, capeggiati da Giuseppe Gennari, un docente di francese che decise di insegnare la lingua attraverso le canzoni di Ferré, fino a piombare un giorno nella casa toscana di Leo con un pullman carico di tutti i suoi allievi, finendo per guadagnarsi la simpatia dell'intera famiglia, quella che oggi, dopo la scomparsa dell'artista nel 1993, sostiene e sovrintende al festival, soprattutto nella persona di Maria Cristina, la moglie di Leo. In tutti questi anni il Centro Ferré che organizza il festival ha portato eccelsi artisti francesi e non, da Juliette Greco a Paco Ibanez, da Moustaki a Jean Ferrat, da Jane Birkin a Dee Dee Bridgewater; ma ha anche premiato alla memoria Brassens, Brel, Gainsbourg, Tenco, De André, Ciampi...; e invitato cantautori italiani come Paoli, Guccini, Svampa, Freak Antoni e tanti altri (gli "specialisti" Tètes de Bois, per esempio), tutti impegnati per l'occasione a prodursi nella canzone francese classica, oltre che nei propri repertori. Intorno a tutti questi nomi e ancora molti altri, si è di fatto raccolta una squadra di studiosi e appassionati che anno dopo anno hanno scritto i loro pensieri sulla materia, a volte in forma saggistica e a volte poetica, per le brochure pubblicate ad ogni edizione del festival.