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"I giorni successivi la comunicazione è avvenuta per lo più per sms e grazie a rade telefonate incastrate tra il mio lavoro e le sue occupazioni quotidiane. La seconda volta che ci siamo visti è stato per passeggiare dalle parti della periferia della città, nel momento straordinario in cui il sole va a dormire dietro le montagne. Un momento magico, in cui - se il cielo è terso, e quella sera lo era - si possono intravvedere in lontananza le prime cime del Karakorum, che segnano il confine con il Pakistan. Ci siamo baciati. È stata magia, rapimento, estasi controllata, con il nulla intorno a noi, e la realtà, anche se ad un passo, sconosciuta e intangibile." (P. Scriboni)