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Spagnoli e Napoletani, da Algeri a Tunisi, spalleggiavano il Re tunisino per aver accettato la sottomissione all'Impero cristiano. La risposta si ebbe quando i Francesi si allearono con i Turchi, innescando una crudele Battaglia navale nel Golfo di Salerno, che portò l'armata 'Andrea Doria' a gettare l'ancora a Cetara con a bordo i Mori inferociti e i Francesi giunti dall'Abruzzo. Sotto le bombarde franco-genovesi perì anche il Viceré Moncada che finì i suoi giorni davanti al promontorio di Capo d'Orso. Lasciata Minori la guerra si trasferì a Napoli, assediata dal resto delle truppe di Lautrec, ma i Turchi con infiniti vascelli che percorsero il Mar Tirreno da capo a fondo, conquistando la maggior parte delle isole costiere, spazzarono via antichi luoghi ischitani, come Torino e Panza, e giunsero nuovamente a Cetara. Da qui la partenza dei Salernitani per rincorrere il terribile Pascià Ariodemo Barbarossa, fino in d'Africa, dove si ebbe l'ultima cruenta Battaglia in cui morì il Conte di Sarno e fu ferito il Principe Ferrante Sanseverino.