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Figlia della Contessa di Matera e del Cavalier Tristano de' Clermont dei reali di Francia, ereditò il Principato di Taranto, il più grande stato d'Italia. Bella, alta e formosa, dal collo lungo e dalle dita affusolate, fece innamorare Ferrante I. Divenuta Duchessa di Calabria a Bari, e poi Regina sul trono della Sicilia Ultra in Napoli, Isabella dei Clermont di Lecce, italianizzati in Chiaromonte, fu luogotenente generale a Nola in tempo di guerra e abile sovrana in tempo di pace. Prima salvò il Re dai debiti chiedendo soldi in prestito ai baroni e poi strinse parentela con gli Sforza di Milano. Ebbe la tenacia di cambiare la vita dei napoletani, perché, senza saperlo, oltre al modo di ragionare, al diffondersi dello studio, della lettura e delle arti, contribuì a mutare i costumi e le abitudini di corte. Mai, prima del suo tempo, s'erano visti sovrani spiegare umilmente ai sudditi di essere in difficoltà economica, oppure portare a spasso gli eredi fra i vicoli. Vuoi per familiarità, vuoi per vezzo, Isabella trasferì dal Palazzo in strada la musica e le feste, la corte e i cortigiani. Fu Regina del Rinascimento Napoletano anticipando la fine del Medioevo.