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In una narrazione piana e avvincente, Gianfranco Garosi ci restituisce, sottolineando gli aspetti diaristici e aneddotici, i percorsi bio-bibliografici di alcuni medici abruzzesi vissuti in epoche lontane. Il libro è un riconoscente tributo nei confronti di quanti al valore professionale seppero associare la passione per le lettere, per la filosofia, perfino, a volte, per le Muse, concorrendo al progresso della scienza nella direzione di un nuovo umanesimo. Prefazione di Sandro Galantini.